È UNA QUESTIONE DI CIVILTÀ AMMINISTRATIVA
Muronotaro e Poggio Pignatelli: "Quando i luoghi possono diventare strumenti del costruire insieme"
Civiltà ammiistrativa. politica, Campo Calabro
“La necessità di definire e rianimare i luoghi della partecipazione attiene oggi alle nervature piùprofonde di una società che voglia continuare a definirsi pluralista e democratica: l’esercizio della sovranità popolare e il controllo del potere reclamano sedi e strumenti ulteriori rispetto a quelli della rappresentanza politica; l’equilibrio fra i poteri richiede il rafforzamento della capacità di indirizzo e controllo delle assemblee rappresentative, anche attraverso il recupero di effettive forme di raccordo con la società civile; la complessa domanda sociale di qualità ed efficacia delle politiche pubbliche impone di ricercare forme di più stretta interlocuzione fra i decisori e i destinatari; il principio solidarista e cooperativo contenuto nella Carta costituzione richiama un modello di democrazia non soltanto egualitaria ma anche inclusiva ed emanciapante”. Questo è quanto si legge nell’introduzione del volume, “Dizionario di democrazia partecipata” edito dal Centro Studi Politici e Giuridici della regione Umbria, curato da Fabiola De Toffol e Alessandro Valastro.